Salvatore Capizzi
Sono cresciuto in un piccolo paesino della Calabria bizantina, circondato da colline tappezzate da ulivi.
Passavo il tempo ad osservare l’orizzonte tracciato dalle mie amiche colline e, immaginando i luoghi inesplorati che nascondevano, la mia curiosità e attenzione verso il mondo iniziarono a crescere.
Musica, arte, scrittura, storia, filosofia, erano tutte le porte che mi divertivo ad aprire. Tuttavia il mistero più grande per me, si celava dietro la bellezza e la complessità della vita.
Mi trasferii a Ferrara, dove tra la laurea in Biotecnologie, la ricerca in laboratorio e il lavoro per associazioni umanitarie e culturali, iniziai a cercare le mie risposte.
Il puzzle iniziava a prendere forma, ma ogni volta che cercavo di completarlo, ecco che, effimero, un pezzo continuava a sfuggirmi.
Fu durante il corso di Prodotti Cosmetici dell’università che scoprii una porta a cui non avevo mai bussato prima.
Sopra, una piccola targhetta impolverata diceva “Profumi”.
Ricordi, emozioni, storie, chimica, arte, sapere. Tutto ciò che avevo sempre cercato era condensato lì dietro, in una piccola ampolla di vetro ambrato che rifletteva il pezzo mancante che non ero mai riuscito a trovare: me stesso.
ll profumo divenne l’inchiostro con cui riuscii a scrivere le risposte a quelle domande compagne di tante avventure.
Come per magia, le parole mutavano in emozioni indefinite in grado di raccontare quelle storie fantastiche che avevo solo potuto immaginare dalla mia finestra.
È così che ho deciso di scrivere la mia storia di profumiere, in onore dell’eredità più bella che le mie amiche colline mi hanno lasciato, la curiosità.